- Keith Haring - 1986
- Joseph Beuys 1981
- César 1993
- Vittorio Corsini 1988
- Bruno Ceccobelli 1991
- Keith Haring 1986
- Hidetoshi Nagasawa 1989
- Jannis Kounellis 1993
- Nunzio 1985
- Fabio Mauri Biennale 1993
- Tadashi Kawamata 1986
- Vittorio Corsini 1989
- Piero Pizzi Cannella 1985
- Masao Okabe 1991
- Lucilla Catania 1988
- Claudio Palmieri 1986
- Enzo Cucchi 1985
- Richard Long 1994
- Mauro Staccioli 1995
- Naoya Takahara 1987
- Dmitri Prigov 1989
- Sergio Ragalzi 1990
- Bruna Esposito 1993
- Teresa Montemaggiori 1993
- Alfredo Pirri 1985
- Grenville Davey 1989
- Enrico Luzzi 1984
- Emilio Vedova 1997
- Aurelio Bulzatti 2005
- Giuseppe Capitano 2004
- Carol Rama 2003
- Lucilla Catania 2004
- Eberard Bosslet 2002
- Joseph Kossuth 2004
- Cloti Ricciardi 1988
- David Hammons 1996
- Enrico Pulsoni 2006
- Fabio Sargentini 2001
- Marco Fioramanti 2010
- Gilbert & George Biennale 2005
- Hermann Nitsch 2001
- H.H. Lim 2005
- Huang Rui 2008
- Felice Levini 1996
- Giancarlo Limoni 2008
- Luca Padroni 2010
- Luigi Ontani 1996
- Marco Bagnoli 2009
- Marco Delogu 2003
- Mario Giacomelli 1994
- Mauro Di Silvestre 2006
- Mimmo Paladino 2009
- Mojmir Jezek 2008
- Matteo Montani 2010
- Paola Gandolfi 1996
- Giuseppe Spagnulo 2008
- Savinio Ruggero 2007
- Simone Forti 2008
- Stefano Di Stasio 2009
- Tito 1990
- Xing Danwen 2004
- Aldo Mondino dervisci rotanti 2008
- Aljoscha Sala S.Rita 2017
- Arturo Martini 2014 MAE
- Nunzio ateliers 1984
- Joseph Beuys 1981
- Bizan Bassiri 2015
- Cai Quo Qiang 1997
- Paolo Canevari GNAM 2010
- Cesare Pietroiusti 2013
- Claudio Palmieri 2014
- Consolazione Ettore 2012
- Damien Hirst 2012
- De Luca Michele 2016
- De Luca Michele 2016
- Domenico Bianchi 1987
- Esposito Bruna 2017
- Fabio Mauri Biennale 1990
- Galleria Attico Sargentini Mammì 1988
- Faig Ahmed 2015
- Fortuna Pietro 2017
- Piero Pizzcannella attico 2015
- Giacinto Cerone Gnam 2011
- Giuseppe Gallo 1988
- Giuseppe Penone 2017
- Jannis Kounellis 2009
- Mojmir Jezek 2017
- Joan Jonas 2013
- Kaarina Kaikkonen 2009
- Anselm Kiefer Gagosian 2009
- Jannis Kounellis
- Mimmo Paladino 2009
- Leoncillo 2004
- Giancarlo Limoni 2009
- Lombardi Antonio 2014
- Luca Patella 1995
- Pino Pascali bachi da setola 2016
- Le tribu dell'arte 2007
- Marina Abramovic 1997
- Mario Ceroli 2010
- Mario Ricci 2014
- Gino De Dominicis 2010
- Gino De Dominicis 2010
- Alex Cecchetti 2012
- Gino De Dominicis
- Michelangelo Pistoletto MAE 2014
- Giacomo Manzu 2014
- Nalli Mario 2014
- Niki De Saint Palle 2012
- Paolo Canevari 2007
- Pino Pascali Attico 1991
- Pirri Alfredo 2017
- Pirri Alfredo 2017
- Pistoletto Michelangelo 2012
- Salini Guendalina 2015
- Salvatore Meo studio 2013
- Seward Johnson 2014
- Veronica Botticelli 2010
- Wang Du 2016
NUOVI CERCATORI D’INFINITO di Roberto Lambarelli
Cercatori d’infinito, con questo titolo Stefano Fontebasso De Martino ha raccolto una serie di ritratti d’artista. Dietro di essi si cela più di una volontà.
La prima, forse la più importante, è quella di non cedere in una delle tante forme in cui si esprime la mondanità. Molti, troppi fotografi nascondono dietro il prestigio del personaggio ritratto la mancanza di una poetica; come se il personaggio bastasse a riscattare le ragioni del fatto fotografico.
Fontebasso piuttosto, è impegnato – ecco un’altra volontà – a stabilire un rapporto diretto tra l’atto del fotografare e l’artisticità dell’atto creativo di cui il soggetto ritratto è, per così dire, portavoce.
Un rapporto simpatetico che traspare dall’espressione dei volti, dalle posture,dai gesti e dagli oggetti. Dunque non l’uomo nel suo essere mondano ma l’artista nella sua spiritualità è l’oggetto del suo interesse.
In questo senso ci piace ascriverlo ad una tradizione d’Èlite, nata con Mulas – al quale la mostra stessa è idealmente dedicata, come testimonia il ri-ritratto di Pascali – e continua fino ad Abate, Mussat Sartor, Colombo, per limitarci a pochi nomi presi in rappresentanza di quanti si sono dedicati energicamente a rappresentare il mondo dell’arte, gli aspetti più reconditi dell’intuizione figurativa.
Sarebbe questo il luogo adatto per parlare del ritratto d’artista come genere fotografico ormai piuttosto frequentato, se non mi premesse di più individuare la strategia fotografica che Fontebasso mette in atto. Ma prima vorrei soffermarmi sulla natura dei suoi interessi, testimoniando che essi si rivolgono tanto ad artisti di indiscussa fama internazionale quanto ad artisti giovani e di incerto futuro.
Ma questo a condizione che egli riesca a stabilire quel rapporto di reciproca partecipazione al quale abbiamo già accennato. Una interazione che è alla base della sua strategia. Un comportamentismo fotografico nel quale la macchina diventa un sensore che si attiva là dove si produce una sinergia.
Ecco i primi piani si sottomettono alla fisiognomica ricerca di una spiritualità: ecco ancora l’artista al lavoro, indagato nelle sue gestualità tipiche; ecco ancora l’artista ritratto alla stregua degli oggetti e degli strumenti di lavoro, che si trasformano in tanti indizi rilevatori dei segreti della sua creatività. Ecco ciò che mi piace di Fontebasso, la sua volontà di liberare l’ossessione fotografica attraverso la sublimazione dell’atto creativo e delle sue inalienabili componenti.